Loading

Luigi Faccetti, 24 anni. Tenta di uccidere la fidanzata accoltellandola al collo, lei si salva grazie a un passante, lui viene condannato a 8 anni. Dopo 10 mesi gli vengono concessi i domiciliari, fa sequestrare l’ex fidanzata e la uccide con 66 o 80 coltellate, di cui 20 al cuore. Condannato a 30 anni con rito abbreviato, pena confermata in Appello

Terracina (Latina), 21 Novembre 2010

luigi faccetti Luigi Faccetti, 24 anni. Il gip di turno feriale gli aveva concesso i domiciliari


Titoli & Articoli

Ragazza uccisa a Terracina, arrestato l’ex fidanzato: aveva già tentato di ammazzarla
Una ragazza di 25 anni di origini napoletane è stata uccisa a coltellate a Terracina nella sua abitazione dall’ex convivente, Luigi Faccetti, 24 anni, pregiudicato di origini campane.
Emiliana Femiano, è stata aggredita violentemente e massacrata a coltellate sembra al culmine di una lite per gelosia. Il delitto è avvenuto nella zona di via Capirchio. Ad allertare i carabinieri è stata una segnalazione anonima. Arrivati nell’appartamento i militari hanno forzato la serratura e una volta entrati hanno trovato il corpo della giovane riverso a terra. I sospetti si sono subito appuntati sull’ex convivente che si era dato alla fuga. Il ragazzo è stato rintracciato e arrestato a Villaricca, nel napoletano.
L’uomo aveva già tentato di uccidere la ex convivente. L’episodio era avvenuto un anno fa a dicembre a Napoli. I due erano stati fidanzati per circa un anno e mezzo, la loro relazione era finita ma l’uomo non si era rassegnato e l’aveva perseguitata con sms e pedinamenti. Poi un giorno aveva atteso che uscisse di casa e l’aveva aggredita ferendola con 4 fendenti al collo. Dopo un intervento la ragazza era riuscita a guarire e l’uomo si era dato alla fuga e solo in seguito aveva deciso di costituirsi. Gli era stato notificato un provvedimento di fermo per tentato omicidio. Ad un anno di distanza è tornato ad aggredire, stavolta mortalmente.
FERITE DA TAGLIO – Luigi Faccetti all’alba di oggi si è presentato all’ospedale di Giugliano (Napoli) per farsi medicare una ferita da taglio. L’uomo ha detto di essersi ferito accidentalmente, senza aggiungere altri particolari, nè le sue generalità. I medici quindi hanno allertato i carabinieri.  Quando però i militari della compagnia di Giugliano, con il capitano Alessandro Andrei, sono giunti in ospedale Faccetti si era già allontanato. Quindi, sono state attivate le ricerche. Faccetti è stato trovato che vagava nel centro storico di Giugliano. L’uomo è stato condotto nella caserma dei carabinieri di Villaricca. I militari hanno quindi allertato i loro colleghi di Terracina dove è stata trovata la donna.
RAGAZZA DETURPATA DALLE COLTELLATE – Sono decine le coltellate inferte, con un coltello da cucina, a Emiliana Femiano. I colpi non hanno risparmiato neanche il volto. L’omicidio è avvenuto nella notte, in un appartamento di via Capirchio, a pochi passi dal centro storico di Terracina, dove Luigi Faccetti, 24 anni, si trovava agli arresti domiciliari per aver tentato, un anno fa a Napoli, di uccidere Emiliana. Ieri sera i due si sono incontrati nell’appartamento, forse per l’ennesimo chiarimento. Nella notte è nato un violento litigio che ha poi scatenato la furia omicida di Faccetti.
Dopo aver colpito a morte la donna, il ragazzo è fuggito raggiungendo il pronto soccorso di Villaricca, nel napoletano, dove si è fatto medicare una ferita alla mano. Poco dopo è scattato l’allarme alle forze dell’ordine della provincia di Napoli. Dopo un lungo interrogatorio l’uomo ha confessato di aver ucciso la ex convivente nel suo appartamento di Terracina. I carabinieri della compagnia hanno quindi raggiunto l’abitazione di via Capirchio, all’interno di un residence, e hanno trovato il corpo martoriato della ragazza. I carabinieri del comando provinciale, per fornire precisazioni dell’operazione,avevano convocato nella tarda mattinata di oggi una conferenza stampa, che dopo un’ora di attesa dei cronisti è stata improvvisamente annullata per volontà del magistrato titolare dell’indagine, Eleonora Tortora, che non ha concesso l’autorizzazione necessaria.
PERCHE’ ERA A CASA E NON IN CARCERE? “Non chiediamo vendetta, ma denunciamo l’incoscienza dei giudici che dopo appena cinque mesi di carcere hanno rimandato a casa una persona così pericolosa, che aveva già ridotto in fin di vita Eliana”. E’ quanto affermano i familiari di Eliana Femiana, la 25enne napoletana uccisa ieri sera a Terracina. A parlare è lo zio della vittima, Antonio Marauccio. La ragazza sarebbe stata ammazzata dalla stessa persona che il 20 dicembre scorso l’aveva ferita gravemente con 13 o 14 coltellate durante una discussione degenerata in violenta aggressione in via Enrico Cosenz a Napoli, nei pressi della abitazione della 25enne. Luigi Faccetti – il giovane napoletano fermato dai carabinieri con l’accusa di omicidio – non si rassegnava al fatto che Eliana non voleva più saperne di lui. “Nel corso di questi ultimi mesi è arrivata a casa qualche telefonata di minaccia, ma niente che facesse presagire questa tragedia”, racconta la madre della vittima, Luisa Falanga. “E ora chi paga, chi ce la restituisce Eliana? Questa vicenda rappresenta la sconfitta delle persone per bene”.
Dopo quella aggressione, Faccetti, incensurato, originario del popoloso rione Borgo S.Antonio Abate a Napoli, si costituì in carcere. In primo grado, al termine del processo con rito abbreviato, fu condannato a 8 anni di reclusione per tentativo di omicidio. In estate il gip di Napoli di turno “feriale” gli aveva concesso gli arresti domiciliari nella casa di Terracina dove sembra che il giovane abitasse con i genitori. I familiari di Eliana si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Andrea Terenzio. Il magistrato aveva tenuto conto della incensuratezza dell’indagato e la circostanza che si era costituito in carcere, due elementi che avrebbero determinato una attenuazione delle esigenze cautelari.

Emiliana, parla l’assassino “Ero geloso, persi la testa”
L’interrogatorio in carcere del 26enne che sette giorni fa ha assassinato la fidanzata. Mentre piovono minacce e insulti via mail sul suo avvocato
Prima gli insulti su Facebook. Poi le mail dal contenuto allusivo e vagamente minaccioso, recapitate sulla casella di posta elettronica dello studio legale. Messaggi con frasi del tipo: «Hai fatto il tuo lavoro, ti auguro che non capiti mai a te ai tuoi parenti ciò che è successo a quella famiglia». Destinatario, l’avvocato Rosario Marino, difensore insieme all’avvocato Giacomo Mungiello di Luigi Faccetti, il 26 enne che sette giorni fa ha assassinato con 66 coltellate l’ex fidanzata Emiliana Femiano. Amareggiato, il penalista presenterà domani un esposto pur senza alcuna volontà di enfatizzare l’accaduto.
C’è però preoccupazione per un clima che rischia di avvelenare pericolosamente i sentimenti di dolore suscitati dal tragico omicidio di Emiliana e i legittimi interrogativi legati alla vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Faccetti: il giovane aveva già tentato di uccidere l’ex fidanzata nel dicembre 2009 e dopo otto mesi di carcere, alla fine di luglio, aveva ottenuto gli arresti domiciliari a Terracina. Per il tentativo di omicidio, Luigi è stato condannato a 8 anni lo scorso 21 ottobre.
Emiliana aveva paura di lui, come hanno sottolineato i familiari che si erano costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Elio Palombi. Ciò nonostante negli ultimi tempi i due ragazzi si erano riavvicinati su Facebook. E chissà come Faccetti era riuscito a convincere la giovane a raggiungerlo domenica sera a Terracina. «È stato un attimo, ho perso la testa e l’ho uccisa. Ero geloso», ha sostenuto Faccetti quando è stato interrogato dal giudice per la convalida del fermo. Secondo il pm Eva Scalfati, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, l’uomo ha infierito sulla povera Emiliana anche per vendicarsi della denuncia per tentato omicidio. «Non è vero — ha replicato — è stato solo per gelosia. Ero innamorato di lei. Di quello che è successo dopo non ricordo più nulla. Sono uscito di casa come un automa».
Sporco di sangue e ferito a una mano, Faccetti è salito sull’auto con la quale i due cugini (ora ai domiciliari per favoreggiamento) avevano accompagnato Emiliana a Terracina e si è fatto condurre in ospedale a Giugliano. Poco dopo è stato arrestato dai carabinieri coordinati dal capitano Alessandro Andrei. La madre di Emiliana, Luisa Falanga, e tutta la famiglia chiedono, adesso, giustizia per un omicidio così efferato. Ma sempre con toni dignitosi e civili, soprattutto senza parlare di vendetta. Ecco perché insulti e minacce offendono anche la memoria di Emiliana.

Delitto Terracina, scarcerati i due complici del mostro
La bara di Emiliana ancora non era entrata in chiesa per i funerali e già i due cugini, quelli che avevano convinto Emiliana ad andare a Terracina, sono stati scarcerati e sono anche loro ai domiciliari.
«Mamma, ho sempre paura di trovarmelo alle spalle; non ci penso che sta a Terracina»
. Parole rotte da un pianto rabbioso: sono quelle di Luisa Falanga, mamma di Emiliana Femiano, uccisa con 66 coltellate nella notte fra domenica e lunedì dal suo ex fidanzato, Luigi Faccetti, lo stesso che a dicembre dell’anno scorso già tentò di uccidere la ragazza con 14 coltellate.  La donna parla in diretta ai microfoni di «Pomeriggio sul 2», magazine di Rai2, poco dopo il termine della cerimonia funebre per l’estremo omaggio alla figlia, nella chiesa monumentale del Carmine, a Napoli.
«Vi prego signori giudici, vi scongiuro affinchè la mia Emiliana riposi in pace e ottenga giustizia. Il mio appello è rivolto a chi giudicherà Luigi Faccetti, l’assassino di mia figlia. Chiedo che venga condannato all’ergastolo affinché nessuna altra mamma abbia a soffrire le pene che sto soffrendo io».
Ma la donna ne ha anche per il magistrato che concesse il beneficio degli arersti domiciliari a Falcetti: «Perché – dice la donna – il giudice non ha letto bene le carte e nove mesi fa ha fatto uscire il mostro dal carcere. Ha dato la possibilità a quell’individuo di riuscire nelle sue intenzioni. È sempre stato un uomo cattivo, io lo avvertivo, ma non avrei mai pensato che fosse arrivato a tanto: mi sembra di assistere a un film degli orrori. Come si fa ad arrivare a tanto: mi ha ucciso Emiliana con 66 coltellate. Anche l’altra volta, l’anno scorso, l’intenzione era chiara: voleva uccidere Emiliana. Ma mia figlia si salvò soltanto grazie all’intervento del vigilante del palazzo e perché l’ospedale Loreto Mare è a poche decine di metri da casa nostra».
E ulteriore motivo di dolore per Luisa Falanga è la notizia della scarcerazione dei possibili complici di Faccetti: «La bara di Emiliana ancora non era entrata in chiesa e già i due cugini, quelli che avevano convinto Emiliana ad andare a Terracina, sono stati scarcerati e sono anche loro ai domiciliari. Mia figlia lo diceva sempre: “Mamma ho paura, me lo sento sempre alla mie spallee io le rispondevo che era il caso che si facesse aiutare da un medico, era una psicosi la sua. Ma quale psicosi: aveva ragione la figlia mia – e scoppia a piangere, non riuscendo più a trattenersi».

Omicidio Femiano, il padre di Emiliana e lo zio dell’assassino si affrontano
Ci sono vecchi rancori mai sopiti, legati a un terribile fatto di sangue avvenuto a Terracina (Latina), nel 2010, alla base di una violenta lite tra due uomini scoppiata nel pomeriggio in un ristorante di piazza Dante, a Napoli. Nell’ospedale Loreto Mare i sanitari hanno medicato e poi dimesso Antonio Varriale, 48 anni, zio di Luigi Faccetti, ex fidanzato e assassino di Emiliana Femiano, uccisa a 25 anni con decine e decine di coltellate; in caserma, invece, i carabinieri hanno portato il suo presunto accoltellatore, Luigi Femiano, 54 anni, padre di Emiliana.
Il caso ha voluto che ieri le due famiglie, quella di Varriale e quella di Femiano, si siano incontrate in quel ristorante: un cenno, uno sguardo di troppo e dalle parole si è passati ai fatti. I due hanno ingaggiato uno scontro fisico terminato con l’accoltellamento di Varriale il quale, alla fine, ha rimediato due ferite da taglio non gravi (all’emitorace e alla gamba sinistra), giudicate guaribili in 10 giorni. Il ristorante si trova a poca distanza da una piazza del centro di Napoli particolarmente affollata di turisti, giunti in città in occasione del ponte del 25 aprile.
L’omicidio di Emiliana Femiano destò scalpore per le modalità efferate con le quali avvenne: Luigi Faccetti, che già in precedenza aveva picchiato e accoltellato la ragazza, mise fine alla sua ossessione attirando la sua ex fidanzata in un tranello e straziandone il corpo con un numero altissimo di coltellate (più di sessanta). Per quell’efferato omicidio Luigi Faccetti è stato condannato a 30 anni di carcere. Pena confermata anche in appello.

Omicidio Femiano, confermata la condanna a 30 anni di carcere
La 24enne fu uccisa con sessantasei coltellate nel novembre 2010 dall’ex fidanzato Luigi Faccetti. Il giovane aveva già provato ad ammazzare la ragazza ed era agli arresti domiciliari
È stata confermata nelle scorse ore la condanna a trent’anni di reclusione per Luigi Faccetti, il giovane che uccise quasi un anno e mezzo fa la ex fidanzata Emiliana Femiano a Terracina. La sentenza è arrivata al termine del processo in Corte d’Assise d’Appello. I giudici sono stati chiamati a valutare le responsabilità di Faccetti, reo confesso, per il quale gli avvocati difensori avevano chiesto una nuova perizia psichiatrica nel tentativo di dimostrarne l’incapacità mentale. Tentativo fallito visto che i giudici hanno respinto la richiesta confermando la condanna così come chiesto dal procuratore generale.
“Siamo soddisfatti per l’esito del processo – ha commentato l’avvocato di parte civile Paolo Abenante – che esclude il nuovo tentativo di percorrere la tesi dell’impunibilità per incapacità mentale”.
LA VICENDA – Emiliana Femiano, 24 anni napoletana, fu uccisa con sessantasei coltellate nel novembre 2010. Il 25enne aveva già provato ad ammazzare la ragazza e per questo motivo era ai domiciliari con una condanna a otto anni per tentato omicidio. Stava scontando la pena nella sua abitazione estiva di Terracina, dove Emiliana era stata accompagnata dai cugini di Luigi.


Link