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Gianni Garbin, 57 anni, rappresentante alimentare, padre. Soffoca la moglie e si impicca

Pianigia (Venezia), 2 Settembre 2015


Titoli & Articoli

Daniela soffocata nel letto. Trovato l’ultimo biglietto di Gianni (Corriere del Veneto – 4 settembre 2015)

Chiesa piena per Gianni e Daniela, ancora vicini nell’ultimo viaggio (Venezia Today – 10 settembre 2015)
Giovedì funerali a Pianiga dei due coniugi trovati morti nella loro abitazione. Presente il figlio. Il parroco: “Non dobbiamo giudicare”
Ha salutato in maniera composta coloro che hanno voluto tributare un ultimo saluto ai suoi genitori.
 E’ stata la dignità di Antonio Garbin, il 19enne di Pianiga che qualche giorno fa ha scoperto di punto in bianco di essere rimasto senza mamma e papà, il vero insegnamento del funerale di Gianni Garbin e di Daniela Masaro, i coniugi di Pianiga che mercoledì scorso vennero trovati privi di vita nella loro abitazione di via Papa Luciani. Lei a terra in camera da letto, lui impiccato in garage. Non prima di aver chiesto scusa in uno scritto al figlio e ai propri cari per ciò che stava per compiere e per ciò che con ogni probabilità aveva combinato poco prima.
Secondo l’autopsia, infatti, la donna sarebbe stata uccisa da una forte pressione sulla schiena, avvalorando la tesi dell’omicidio-suicidio. Presente alle esequie anche il sindaco Massimo Calzavara, che conosceva personalmente le due vittime. A rappresentare con la sua fascia tricolore anche tutto il sentimento di vicinanza che la comunità intende dimostrare a quel ragazzo che ora dovrà andare avanti da sé. Pontendo contare solo sulle proprie forze. Tutt’attorno alla chiesa le saracinesche abbassate dei negozi e le bandiere a mezz’asta del Municipio, per il lutto ciittadino. La piccola chiesa della parrocchia di San Martino a Pianiga era gremita giovedì pomeriggio, tanto che una cinquantina di persone sono rimaste all’esterno. Vicino all’altare le due bare di Gianni e Daniela, con sopra dei fiori bianchi.
Un al fianco dell’altra, come hanno fatto per tutta la loro vitaNon rimarranno lontani nemmeno in cimitero, dove riposeranno insieme. “Noi non possiamo giudicare – ha dichiarato dall’altare il parroco don Giuseppe Sinigaglia – Solo Dio può conoscere cosa si nasconde nel cuore dell’uomo. Quando accadono questi fatti, e accadono troppo spesso, ricordiamo che le azioni non cancellano le intenzioni. E soprattutto non cancellano gli anni di fatica di queste persone, che sono sempre rimaste l’uno accanto all’altra. Non possiamo giudicare – ha ribadito – ma dobbiamo avere misericordia”.


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