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UN MURO (DI BAMBOLE E BAMBOLOTTI) DI GOMMA

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“WALL OF DOLLS”: un MURO DI BAMBOLE, appese come cadaveri impiccati in Via Acquasparta a Roma, proprio davanti alla Suprema Corte di Cassazione.

Non è l’ultima “opera scandalosa” di Maurizio Cattelan, bensì la “geniale installazione” promossa da Giovanna Coletti, in arte Jo Squillo, che mostra così quel “c’è di più” che ha oltre le gambe, con l’appoggio del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che trova forse così il modo di riciclare almeno un po’ della plastica che sta sommergendo i romani.

Al centro della grata infernale da cui pendono inquietanti bamboline, un poster ritrae le foto di alcune delle donne vittime di femminicidio, che vengono definite “BAMBOLE”: al centro delle foto compare la scritta “walls of dolls”.

In Quanto Donna ritiene questa “installazione” un’ulteriore gravissima lesione della dignità di tutte le donne, un messaggio ancora una volta errato, una interpretazione volutamente scorretta del femminicidio e più in generale della violenza contro le donne, una sorta di vilipendio pubblico delle vittime.

Invitiamo tutti ad unirsi alla protesta e a chiedere l’IMMEDIATA RIMOZIONE DEL “MURO DI BAMBOLE”: condividete il post commentando la vostra adesione o scrivete a scrivi@inquantodonna.it