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La lettera di Zia Laura per Loredana

Sono la zia di  Loredana, e posso confermare che queste tragedie lasciano segni indelebili.

Vorrei specificare che il marito era affetto da una patologia  che credo non venga tenuta nella giusta considerazione, e cioè il  distubo bipolare.

Per questo motivo avevo, a distanza di qualche mese dall’accaduto, scritto questa lettera che ora vorrei condividere, perchè non dovrebbe più accadere che questa patologia venga sottovalutata e vorrei che i medici si rendessero conto di quanta sensibilità e professionalità occorre a trattare con questi pazienti e con chi li deve “accudire”. Ora conosco anche il nome di “ quel” medico.

ATTENZIONE AL DISTURBO BIPOLARE …PERCHE’ NON SI PARLA DEI RISCHI CHE CORRONO I FAMILIARI  ?

Sono la zia di una ragazza di 36 anni brutalmente massacrata dal marito qualche mese fa davanti agli occhi dei suoi bambini di 6 e 3 anni. Vorrei poter tirare fuori la mia rabbia per ciò che è successo…. Vorrei denunciare la superficialità di alcuni medici…

Quando abbiamo saputo l’accaduto dopo un primo momento di incredulità,(perché quando senti queste notizie in TV ti pare che siano lontanissime che non potranno mai entrare a far parte della tua vita …invece, purtroppo,  non è così…. ) devi affrontare tutte le emozioni che ti esplodono dentro…

Io ho reagito subito mettendomi una corazza e bloccando tutto, mi pareva di vivere tutto in terza persona, come che quello che era accaduto e che stavo affrontando, facesse parte di un drammatico film che stavo guardando dall’esterno. Ho capito poi, con l’aiuto di una psicologa, che era una reazione di difesa della mia mente…

Poi è subentrata la rabbia e , sembra incredibile a dirsi, ma la rabbia più grande inizialmente, io la rivolgevo verso mia nipote , il marito non lo volevo neanche considerare, quasi che non meritasse nemmeno un pensiero da parte mia… Invece mia nipote “era colpevole”… e ho capito dopo … per me  era colpevole di non essersi difesa di non essere scappata da quel marito ammalato che da alcuni anni era in cura per una patologia la cui gravità è stata sottovalutata, lei era colpevole di non aver tutelato i suoi bambini dalla malattia del padre, da ciò che hanno vissuto quel giorno in cui sono morti in maniera atroce tutti e due …

Poi la mia rabbia piano piano è diminuita, ma è subentrato un senso di colpa perché forse anch’io non avevo fatto il possibile per far sì che non accadesse. Ho scoperto poi che questi pensieri hanno attraversato la mente di tutti i membri della famiglia

Ma cosa avrebbe potuto fare mia nipote, di più di ciò che aveva fatto? E noi come avremmo potuto evitare che accadesse?

Avevamo provato a dire a mia nipote che forse lui poteva essere pericoloso, ma i medici non le dicevano queste cose e lei era convinta che lui non l’avrebbe mai toccata… anzi era perennemente preoccupata che lui potesse fare del male a se stesso. Ma i medici perché non l’hanno messa in guardia? Anzi…l’ultimo medico che lo aveva in cura, un luminare nel suo campo aveva fatto un errore, secondo me imperdonabile…

Il marito di mia nipote era in cura da circa  4  anni  per un disturbo “ dell’umore”  poiché alternava momenti di completa apatia a momenti di euforia esasperata Dopo un ricovero nell’ospedale del suo paese i medici hanno diagnosticato un  “DISTURBO BIPOLARE”.

Ha iniziato le cure e per un po’ sembrava stesse meglio poi un giorno i carabinieri l’hanno trovato in mezzo alla strada che farneticava. Mia nipote è stata avvisata e lui è stato nuovamente ricoverato. Si è pensato che non prendesse i farmaci prescritti. Mia nipote era infermiera però aveva difficoltà a  verificare se lui seguisse la cura poiché la accusava di perseguitarlo e ossessionarlo e di non avere fiducia in lui. Comunque faceva il possibile e accettava la malattia del marito accollandosi  tutte le responsabilità della famiglia e dei bambini e sperando che si sarebbe trovata la cura giusta.

Poi i medici dell’ospedale le hanno detto che era difficile dosare i farmaci e lui sembrava non migliorare. Si è informata e ha scoperto che nella città vicina c’era un “famoso medico molto bravo”, che ( forse ) aveva “addirittura” studiato in America. Immediatamente ha preso contatti e ha portato il marito da lui per una visita. Da quel momento è stato lui a seguirlo e curarlo.

Essendo infermiera mia nipote provvedeva personalmente a fargli il prelievo per poi chiedere al medico i giusti dosaggi dei farmaci. Poi la settimana prima dell’ultimo controllo, (richiesto espressamente da mia nipote che era molto preoccupata ) si era resa conto che il marito era di nuovo in una fase di euforia con manie di persecuzione. Ha riaccompagnato quindi il marito dal “Medico Famoso e bravo”.

Questi, non tenendo conto di ciò che mia nipote gli aveva segnalato, dopo aver dialogato brevemente con il marito le ha detto, davanti a lui, di essere lei meno ansiosa, di stargli meno addosso che “lo stava ghettizzando” !!!…  Non ci voleva altro… il marito ha ripetuto anche a noi questa frase dicendo “ Visto, l’ha detto anche il medico che mi deve lasciare in pace …”

Questo è successo il mercoledì 1° febbraio. Il sabato 4 febbraio, mia nipote ha cercato nuovamente di rintracciare il medico (che per altro le aveva dato il numero del cellulare ) poiché la situazione era  ulteriormente peggiorata. Il medico non ha risposto, né l’ha richiamata. Lei sperava  di trovarlo il lunedì mattina, era preoccupata … La domenica mattina lui asseriva che qualcuno voleva ammazzarlo,  e non era voluto uscire di casa per andare a pranzo dagli suoceri. La sera, invece, è uscito con la moglie e i bambini, pareva più tranquillo.

Il lunedì mattina 6 febbraio, mia nipote è stata accoltellata svariate volte e infine  sgozzata dal marito ( e i bambini erano in casa … )poi si è ucciso lui .

Ed ecco ora “l’ultima” mia grande rabbia …

Io mi chiedo: come può un medico comportarsi in questo modo , accusare”  la moglie, ( che già era quella che gli stava accanto, che lo aiutava, gli voleva bene, ma che aveva anche l’ingrato compito di controllarlo un po’, data la gravità della malattia) non ascoltare e sottovalutare le segnalazioni di questa moglie che conosceva molto bene i sintomi della malattia del marito…

Io non so il nome di questo medico, ho preferito non saperlo.Ma vorrei tanto chiedergli se ha una coscienza e se si rende conto di aver fatto sicuramente una cosa molto grave spingendo un uomo già malato contro la moglie…invece di ascoltarla e aiutarla. Dorme tranquillo pensando a ciò che hanno visto quei bambini ?

Sa che il bambino più grande ha visto “molto” di quanto accaduto e quando finalmente ha iniziato a parlare di ciò che era successo, ha detto che aveva paura a raccontarlo perché non sapeva “ cosa sapevamo noi grandi…”

Aveva avuto un incubo e sognava papà sopra la mamma e la mamma che chiedeva aiuto chiamandolo, che lui era li  però non capiva ciò che stava accadendo… che poi papà aveva il coltello in mano che piangeva chiamando la moglie… che ha aperto il portone e ha detto ai bambini di chiudersi in camera…

…Sa  che questo bambino ci ha chiesto come mai il papà non rispondeva alle sue domande e, alla nostra spiegazione che in quel momento la testa del suo papà non funzionava bene a causa della sua malattia, ha chiesto ancora perché neppure la mamma rispondeva.

E quando io gli ho detto ( perché bisogna sempre soppesare le parole e non raccontare o dire cose false) che io non ero presente e non potevo dirlo con certezza, ma che forse la sua mamma non poteva rispondere. Lui ci ha pensato un po’ e mi ha detto: “Sai zia forse hai ragione perché ora che ci penso non so nemmeno se la mamma aveva gli occhi aperti o chiusi perché aveva i capelli davanti alla facci…Sa che questo bambino si è sentito lui in colpa per non aver telefonato prima ai carabinieri…che ha tanta rabbia dentro ma che non riesce a piangere e a sentire la mancanza di mamma e papà …che si chiede perché la mamma che era infermiera non ha capito… e che cosa avrebbe fatto se avesse capito le intenzioni del padre … Sa che questo bambino non riesce a piangere per ciò che è successo e chiede solo perché proprio a lui e perché se proprio Gesù voleva la sua mamma e papà in cielo con lui, li ha fatti morire in un modo così brutto…

Questo medico non sa queste cose…e forse nemmeno se le chiederà… E forse ci sono altre persone che hanno familiari affetti da questa patologia e non sanno i rischi che corrono perché non c’è un “bravo medico” che li mette in guardia e spiega loro cosa devono fare … e non sanno che si devono in qualche modo tutelare all’apparire dei sintomi .

Ecco io vorrei che queste famiglie sapessero, che non accada a qualcun altro ciò che è accaduto a mia nipote. Mi sembrava di doverlo a mia nipote, mi sembrava che lei si aspettasse che io facessi qualcosa per lei…anche se quello che noi avremmo voluto era poter evitare che tutto ciò accadesse.

Zia Laura

Loredana Mattana