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Vincenzina D’Amico, 52 anni, impiegata, mamma. Uccisa con 15 colpi di pistola dall’ex compagno entrato in casa rompendo il vetro della finestra

Borgo San Dalmazzo (Cuneo), 14 Dicembre 2010


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Spara all’ex-fidanzata e si uccide (la Stampa – 15 dicembre 2023)
L’assassino ha atteso per ore la donna sotto casa e l’ha colpita 15 volte
Non riusciva ad accettare la fine della loro storia. Telefonate, incontri sotto casa, urla, scenate, preghiere, disperati tentativi di convincerla a tornare con lui. Invano. Così, ieri sera all’ora di cena, ha deciso di farla finita. Con l’ultimo viaggio. Da Carmagnola a Borgo San Dalmazzo. Un piano preciso in testa, di quelli che non ammettono repliche. Si è comprato una pistola, le ha sparato un intero caricatore addosso, poi si è rivolto l’arma alla tempia e si è tolto la vita. È l’ennesimo caso di persecuzione contro una donna. L’ennesimo caso di stalking che finisce nel modo peggiore.
La tragedia si è consumata ieri sera, intorno alle 20, in un appartamento di via Tevere 27, a Borgo San Dalmazzo. La vittima è Vicenzina D’Amico, 53 anni, originaria di Ventimiglia, ex moglie di un impresario edile di Borgo, due figli, impiegata alla «Budget» di Madonna dell’Olmo. L’ha uccisa con oltre 15 colpi di pistola l’ex fidanzato Franco Ruffinengo, 55, commercialista di Carmagnola, residente in via Ormea.
L’uomo, in preda a un raptus di gelosia, ieri pomeriggio ha comprato una pistola «Tanfoglio 9×21», acquistata con regolare porto d’armi. Poi si è messo in macchina deciso a farla finita. È arrivato già a metà pomeriggio. Ha atteso per ore di fronte al cancello che separa via Tevere dalla casa della donna. Un insieme di villette a schiera, divise in alloggi, nella zona residenziale non lontana dalla parrocchia di Gesù Lavoratore.  Franco Ruffinengo ha parcheggiato l’auto, lasciando all’interno i documenti: poi ha scavalcato il cancello, ha attraversato il cortile ed è salito sulle scale esterne dell’edificio. Qui, ha percorso il corridoio attraverso cui si accede agli appartamenti, quindi ha raggiunto quello dell’ex fidanzata. Non ha suonato il campanello: ha spaccato il vetro della finestra ed è entrato nel soggiorno con la pistola in mano.
Alla vista dell’arma, Vincenzina D’Amico è corsa verso il retro dell’appartamento, tentando di scavalcare il balcone verso l’alloggio del vicino. L’omicida l’ha però raggiunta e ha sparato una raffica di proiettili che l’hanno colpita dappertutto. Il corpo senza vita della donna è rimasto incastrato tra le ringhiere che separano i due balconi. Pochi secondi dopo, i residneti della zona hanno senti l’ultimo sparo: Franco Ruffinengo si è rivolto l’arma alla testa. Il figlio di Vincenzina D’Amico è arrivato sconvolto a casa. I carabinieri hanno dovuto spiegargli quello che era successo.

 

Uccisa dall’ex fidanzato, oggi l’addio (il Secolo XIX – 20 dicembre 2010)
Si svolgeranno alle 14.30, nella parrocchia di Gesù Lavoratore, a Borgo San Dalmazzo (in provincia di Cuneo) le esequie di Vincenzina D’Amico, la donna di 53 anni uccisa lunedì scorso a colpi di pistola dall’ex compagno, Franco Ruffinengo (55 anni), commercialista braidese di Carmagnola (Torino), che si è poi tolto la vita con la stessa arma. Sposata con l’ impresario edile Vincenzo Cerroni, prima della separazione, avvenuta quattro anni fa, la D’Amico aveva avuto due figli, Davide e Martina, che vivevano a Borgo San Dalmazzo con lei.
La donna era originaria di Ventimiglia e domenica scorsa era stata a Grimaldi Superiore, ultima frazione della località ligure che si affaccia sul golfo di Mentone, a trovare la sorella sposata. Nel paesino tutti la conoscevano, e a un’amica la D’Amico aveva confidato di voler cercare casa a Grimaldi, per stare vicina alla sorella, aggiungendo anche che avrebbe voluto lasciare il fidanzato, perché «troppo possessivo». Nessuno avrebbe immaginato che il giorno dopo l’uomo l’avrebbe uccisa. Venerdì sera, sulla spiaggia dei pescatori che si affaccia su baia Beniamino, a Grimaldi, si sono ritrovati in tanti ad affidare al mare i lumini, ripetendo un gesto che è usuale per festeggiare un avvenimento, ma che nella circostanza voleva solo ricordare una persona, cui in questo lembo di Liguria tutti volevano bene.

 

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