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Marianna Ricciardi, 36 anni, impiegata, mamma. Massacrata e sfigurata con una scacchiera di marmo e a colpi di sedia da un collega già sotto processo per aggressione

Samarate (Varese), 14 Novembre 2011


Titoli & Articoli

 

“Sei la mia sorellina”. E l’ha massacrata (La Prealpina – 16 novembre 2011)
Cascino da uomo servizievole a killer spietato: sconcerto e dolore all’Aloisianum
La chiamava “la mia sorellina“. Domenico Cascino, il quarantaduenne di Rescaldina che ha confessato d’aver assassinato Marianna Ricciardi, definiva così la sua vittima, quando la incrociava nei corridoi dell’Istituto Aloisianum di Gallarate. Lei qui lavorava per conto di Iris che gestisce il servizio “Televita”. Lui, disoccupato, grazie alla Caritas e ai gesuiti, qui aveva l’occasione di guadagnarsi qualche euro senza tirarsi indietro quando si trattava di dare una mano. E in particolare la sua disponibilità diventava affabilità con le impiegate del “Televita” di cui Marianna era responsabile.
All’indomani dell’efferatissimo omicidio di lunedì 14 novembre, Cascino, ora recluso in carcere a Busto Arsizio, è ricordato da chi opera nell’istituto gallaratese, ora attanagliato dallo sgomento, come un tipo tranquillo, uno che addirittura ispirava fiducia e che così s’era guadagnato vitto e alloggio all’Aloisianum.
Può darsi però che quel sentimento di amicizia e cordialità che Marianna, come tanti altri, gli ricambiavano, sia stato male interpretato dall’assassino. Sulla dinamica dell’omicidio, secondo gli inquirenti, Cascino avrebbe avvicinato la vittima proprio col pretesto dell’amicizia per cercare di piegarla a una relazione che per la donna, sposata e madre d’una bambina di sette anni, era impossibile. E soprattutto non voluta.
Sul fronte dell’inchiesta, si attende che venga fissato l’interrogatorio di convalida per Cascino nel carcere di Busto: probabilmente nella giornata di giovedì 17. Proseguono le ricerche del telefonino di Marianna che l’assassino avrebbe gettato nel Ticino.

 

“Riabilitiamo Marianna Ricciardi” (rete55 – 18 novembre 2011)
“Il nome di Marianna va riabilitato. Sono indignato dalle troppe dicerie.” Padre Alfredo Imperatori, direttore dell’Aloisianum, ricorda a Rete55 l’amica Marianna Ricciardi e la difende da quelli che considera semplici pettegolezzi. E su Domenico Cascino, accusato di averla uccisa: “Lo ricordo come una persona normale, nessuno di noi avrebbe mai immaginato nulla di simile.”


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