Dolore e commozione ai funerali delle due donne uccise, l’appello dei parroci
Dolore e sgomento, per i funerali della 39enne Pierangela Gareffa, uccisa da suo marito, Sandro Efisio Pili e di Maria D’Antonio, accoltellata dall’ex Cosimo
Dolore e sgomento, ieri, per i funerali della 39enne Pierangela Gareffa, uccisa con una coltellata da suo marito, Sandro Efisio Pili. Sapri, Vibonati e Torraca strette attorno alla famiglia della vittima, durante la cerimonia funebre  concelebrata dai due parroci di Sapri,  assieme al parroco di Caselle in Pittari e al parroco di Torraca. Distrutti parenti dalla donna uccisa per mano di chi le aveva giurato amore eterno e che non ha neppure allertato per tempo i soccorsi, dopo averla colpita, facendola morire dissanguata e privando il figlio 12enne della sua mamma. L’associazione “Se non ora quando”, in prima fila, accanto ai sindaci. Il primo cittadino di Sapri ha annunciato la proposta al coordinamento del Piano Sociale di Zona S9 di intitolare a Pierangela il nuovo centro anti-violenza. Lacrime infinite per una donna volenterosa e dedita al lavoro e alla famiglia.
A Postiglione, intanto, i funerali di Maria D’Antonio, celebrati dal vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi. La donna, uccisa con 12 coltellate dal marito, Cosimo Pagnani, che ha poi scritto un macabro post sul delitto su Facebook, è stata definita “una martire”. Cordoglio sono arrivati dall’amministrazione comunale e la scuola che frequenta la figlia di Maria, di appena otto anni. Dopo la separazione dal marito, la donna aveva iniziato una nuova vita, con una altra relazione sentimentale. Il sacerdote ha invitato tutti a pregare per la piccola rimasta senza madre e con un padre accusato di omicidio. Commozione e ancora sconcerto per quanto accaduto.

 

Postiglione Una fiaccolata per Maria (Le Cronache – 4 dicembre 2014)
In centinaia per dare un decoroso, dignitoso  saluto a Maria D’Antonio, la mamma trentaquattrenne strappata alla vita troppo presto dallo scatto uxoricidio dell’ex marito, Cosimo Pagnani.
Amici, parenti, compaesani ma anche forestieri, prima nella Chiesa di San Giorgio per un intenso momento di meditazione e poi hanno riempito le vie di Postiglione, illuminandolo con fiaccole, lumini e palloncini bianchi fatti volare in cielo all’unisono. Tutti insieme per salutare Maria e per urlare a gran voce basta alla violenza sulle donne, basta alle vite spezzate e soprattutto basta ai figli che piangono le loro madri e non potranno mai più abbracciarle!
Toccante la riflessione del parroco, Don Martino de Pasquale, anche egli sconvolto dall’accaduto ha sostenuto che “in una piccola comunità come Postiglione questo dramma non sarebbe mai dovuto avvenire, le tragedie che sembrano lontane anni luce da un piccolo, tranquillo centro ai piedi degli Alburni, dovrebbero restare lontane, irraggiungibili. Invece questa ha scosso profondamente tutta la comunità configurandosi come un gesto terribile che per i cristiani è inammissibile. Don Martino ha invitato tutti i presenti a pregare per l’anima di Maria. Lungo la fiaccolata amiche e conoscenti hanno dedicato a Maria D’Antonio pensieri profondi e belle parole. La fiaccolata per Maria deve essere ricordata come un gesto semplice e accorato per un’amica che non c’è più, il suo ricordo deve essere vivido ed indelebile e che mai più  possano avvenire simili tragedie. Un pensiero è stato rivolto anche alla sua bambina, che possa essere guidata per sempre dalla mamma, oltre tempo e oltre la tragedia, affinché il loro amore superi le barriere dell’odio incondizionato e della cattiveria dell’essere umano.