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Lucia Manca,52 anni,bancaria. Scomparsa. Il suo cadavere viene trovato tre mesi dopo, sotto un ponte. Accusato il marito.

Marcon (Venezia), 6 luglio 2011

Renzo e Lucia non erano esattamente come I Promessi Sposi. Lui aveva un’amante cui aveva raccontato un sacco di bugie, e lei aveva deciso di divorziare. Lucia scompare, la cercano anche i giornali e le televisioni, e così l’amante di Renzo scopre di essere l’amante e chissà quante altre bugie. Anche i poliziotti che indagano scoprono che Renzo è un bugiardo di professione, e anche se continua a dire che Lucia non l’ha uccisa lui nessuno può essere così stupido da credergli ancora.

Renzo Dekleva, 54 anni. Fino alla scomparsa di Lucia era un informatore farmaceutico, ma tra le indagini si è scoperto che non era neppure laureato ed ora è sotto processo anche per questo.

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L’ex compagna attacca Renzo Dekleva “Per me è lui che ha soffocato Lucia” –  la 48enne trevigiana che era convinta di avere una relazione con un uomo libero lancia il suo atto d’accusa: “Gliel’ho gridato in faccia più volte”

“Secondo me è colpevole. E gliel’ho gridato in faccia più volte. Non so se sia stato un incidente, un raptus o un gesto meditato. Ma ripeto: con la morte della moglie lui c’entra nessun dubbio”. Sono parole di fuoco quelle di Cristina, l’ex compagna di Renzo Dekleva suo malgrado diventata una delle “protagoniste” del mistero sull’omicidio di Lucia Manca. Intervistata da Nicola Endimioni per La Nuova Venezia, la donna ripercorre la sua storia con quell’uomo “pirotecnico e camaleontico, capace di essere l’uomo più romantico della terra, come il più gran ‘ballista’ del mondo”, spiega Cristina.

Il senso di colpa è ancora presente. Forte, intenso. Perché la lunga catena di eventi che ha portato alla morte della bancaria di Marcon avrebbe potuto essere spezzata, secondo Cristina, in un unico momento cruciale: la telefonata di Lucia Manca al cellulare della 48enne trevigiana. “L’audio era disturbato. Ho capito soltanto le parole “marito” e “Renzo”. Poi è caduta la linea. Era di domenica, dopo mezzogiorno – racconta la donna – La chiamata arrivava da utenza privata. Sono stata tentata di andare a Marcon per capire. Poi ho rinunciato. Se lo avessi fatto avrei scoperto tutto, magari si sarebbe scatenato un putiferio, ma forse Lucia sarebbe ancora viva”.

“Rivali” inconsapevoli in quel tempo, ora vittime l’una e l’altra, secondo Cristina, dello stesso uomo. “Se io e lei ci fossimo parlate  (… ) lo avremmo distrutto. Invece è stato lui a distruggere noi, con Lucia che ci ha rimesso pure la vita”. D’altronde Cristina era convinta di essere l’unica compagna di Renzo Dekleva. Di vivere una storia d’amore importante con un uomo “libero” e con l’ex moglie che viveva a Milano. Non era così. E la donna l’ha scoperto nel modo peggiore. “Mi chiedo spesso dove posso aver sbagliato”, spiega…

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