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Jennifer Sterlecchini, 26 anni, laureata in lingue, commessa. Uccisa a coltellate dall’ex fidanzato

Pescara , 2 Dicembre 2016


Titoli & Articoli

Lei lo lascia, lui la uccide a coltellate: Jennifer muore a 26 anni (Leggo – 2 dicembre 2016)
Femminicidio questa mattina a Pescara. Si è verificato in un’abitazione del quartiere Fontanelle. Secondo le prime notizie l’uomo avrebbe litigato con la ex fidanzata 26enne, Jennifer Sterlecchini, e, nel corso della discussione, la situazione sarebbe degenerata. Preso un coltello, Davide Troilo, di 32 anni, avrebbe colpito a morte la vittima.L’omicidio in un appartamento in via Acquatorbida. Anche l’uomo, ferito in modo grave, è stato ricoverato in codice rosso all’ospedale civile del capoluogo adriatico. Sull’episodio, di cui al momento non si conoscono altri particolari, indagano i carabinieri della Compagnia di Pescara. Sul posto presenti anche i sanitari del 118.
“LEI LO AVEVA LASCIATO DA POCO” Lei lo aveva lasciato e pochi giorni fa era andata via dalla casa dove vivevano, un’ abitazione di due piani a Pescara all’angolo fra via Acquatorbida e via Vicenza. Oggi Jennifer era tornata a prendere le sue cose, i due hanno cominciato a discutere, a quel punto lui ha chiuso la porta impedendo di entrare alla madre di lei, accorsa dopo aver sentito le urla.
La ragazza è stata raggiunta da diversi fendenti, i Carabinieri l’hanno trovata senza vita sul pavimento dell’ingresso. Accanto a lei, a terra, il giovane, ferito dopo aver tentato il suicidio con lo stesso coltello, ma arrivato cosciente in ospedale. Le sue condizioni non sono ritenute gravi, tanto che potrebbe essere trasferito nella Caserma dei Carabinieri per essere ascoltato. A lanciare l’ allarme è stato un vicino di casa richiamato dalle urla della madre di Jennifer. Indagano i Carabinieri del Nucleo investigativo di Pescara, diretti dal maggiore Massimiliano Di Pietro.
LA RICOSTRUZIONE C’è stata una lite, poi lei ha preso un coltello e, in un primo momento, si è ferita da sola al collo. Questo l’inizio della ricostruzione fornita da Davide Toilo nel corso dell’interrogatorio davanti al pm. L’uomo – che ha una ditta di assistenza tecnica per ascensori – ha raccontato che la ragazza, raggiunta la casa in cui fino a pochi giorni fa i due vivevano insieme con l’intenzione di riprendere le sue cose, non avrebbe voluto restituirgli un tablet che Troilo utilizzava per lavorare.
A quel punto l’uomo si sarebbe rifiutato di restituire un computer e ne sarebbe nata una lite vera e propria. I due si sarebbero spinti a vicenda, scivolando a terra a causa del pavimento bagnato. La ragazza a quel punto avrebbe preso un coltello in cucina e, dicendo di non farcela più a vivere in quel modo, si sarebbe ferita al collo. Lui, allora, sempre secondo quanto riferito al pm, avrebbe preso un altro coltello e si sarebbe ferito al collo. La ragazza, poi, lo avrebbe colpito all’addome e lui avrebbe inferto a lei un colpo al collo in profondità ed altri sul corpo. L’uomo non ricorda gli istanti successivi. Il suo legale, Davide Antonioli, lo ha definito scosso e provato. Il 32enne ha anche pianto durante l’interrogatorio. I due erano fidanzati da circa tre anni, poi, alcuni giorni fa, la 26enne aveva interrotto la relazione.

Pescara, «Aiuto mamma, mi sta uccidendo»: Jennifer uccisa dall’ex per un tablet conteso (il Gazzettino – 3 dicembre 2016)
Non sarebbe la gelosia il movente del femminicidio di Pescara. Jennifer Sterlecchini sarebbe stata accoltellata dall’ex durante la lite per un tablet rivendicato dagli ex conviventi. Lei diceva che era il suo, Davide Troilo sosteneva che il computer gli serviva per lavoro. Di qui la scintilla omicida che avrebbe trasformato il piccolo imprenditore in assassino.
«Mamma, aiutami, mi sta ammazzando». Sono le ultime parole che Jennifer Sterlecchini, 26enne, ha urlato prima di essere uccisa dall’ex. Una storia andata avanti per tre anni ed arrivata all’epilogo nel giorno in cui lei va a riprendere le sue cose. Poi una colluttazione e, alla fine, la tragedia. L’ha finita con un coltello, Davide Troilo, 32 anni. Ora è stato arrestato ed è ricoverato in ospedale, in condizioni non gravi.
Una storia, quella tra Jennifer e Davide – il ragazzo ha anche un figlio avuto con un’altra donna – fatta di amore, come dimostrano alcuni post su Facebook della scorsa estate, ma anche di sofferenza: sia lui che Jennifer hanno perso il padre da pochi anni.Nei giorni scorsi la ragazza decide di interrompere una relazione che non va più bene e raggiunge la casa del ragazzo, in via Vicenza, al confine tra Pescara e San Giovanni Teatino (Chieti), dove negli ultimi anni hanno vissuto insieme, per riprendere le sue cose. Si fa accompagnare dalla madre e si fa prestare anche un furgoncino da un’amica. Una volta dentro, i due iniziano a dividere le proprie cose. E inizia anche la discussione, che ben presto si trasforma in lite e poi in colluttazione. Il ragazzo chiude la porta d’ingresso a chiave, lasciando fuori la madre della 26enne. Spunta fuori un coltello e, in pochi minuti, si consuma la tragedia.

L’amica di Jennifer: “Lei non lo amava più, lui la seguiva, era geloso” (Il Centro – 4 dicembre 2016)

 

“Col suo sorriso conquistava i clienti” (Il Centro – 4 dicembre 2016)

 

FUNERALI IN ABITO DA SPOSA PER JENNIFER STERLECCHINI, POI FIACCOLATA (Abruzzo Web – 9 dicembre 2016)
Funerali in abito da sposa per Jennifer Sterlecchini, la 26enne di Pescara morta accoltellata, venerdì scorso, per mano dell’ex fidanzato, Davide Troilo, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
A forma di cuore le corone di fiori che hanno accompagnato il feretro. Davanti alla chiesa del Beato Nunzio Sulprizio, a Pescara, le foto della ragazza, alcune con il padre, morto poco più di un anno fa. All’interno, un’altra immagine sorridente di Jennifer, a destra della bara, con la scritta “Sarai per sempre nei nostri cuori”.
La rabbia non deve lasciare spazio alla vendetta, che è come un cancro, uccide chi la prova, non gli altri. La giustizia farà il suo corso” ha detto nella sua omelia il parroco don Valentino. “Chi ama veramente è capace di perdonare, tutti abbiamo bisogno del perdono di Dio”, gli ha fatto eco don Giorgio, che ha officiato con lui la funzione.
Un lungo applauso ha seguito la lettura di un testo, da parte della nonna, che Jennifer aveva scritto per il suo papà morto: “Non avvicinarti alla mia tomba piangendo, non ci sono. Sono come mille venti che soffiano, come un diamante nella neve, splendente, come la luce del sole sul grano dorato. Sono le stelle che brillano mentre la notte cade. Non avvicinarti alla mia tomba piangendo, non ci sono, io non sono morto. La tua principessa Jennifer”.
Le offerte raccolte durante la cerimonia andranno ad un’associazione contro la violenza sulle donne.  Al termine delle esequie è stato annunciato che giovedì 15 dicembre, alle 20, in piazza Unione, a Pescara, si svolgerà una fiaccolata; l’iniziativa è promossa dal centro antiviolenza Ananke.
“C’è tanto dolore – ha detto don Valentino – e il dolore ci dice quanto abbiamo amato Jennifer. Nel cuore di diversi di noi c’è anche tanta rabbia, per questa grande ingiustizia, per questa grande cattiveria. Nel cuore di noi forse qualcuno ha anche dei sensi di colpa. Sono tutti stati d’animo che fanno parte di un momento come questo. Il dolore possiamo provarlo, ma non deve diventare una tomba. Non dobbiamo chiuderci dentro questo dolore perché Jennifer non lo avrebbe voluto, lei che amava la vita”.
Tre, secondo il sacerdote, gli insegnamenti lasciati da Jennifer, con la sua tragedia: “Ama la vita, scopri che senso ha la tua vita e non assolutizzare mai l’amore umano”, perché non bisogna “far mai diventare l’amore per una persona il senso della tua vita”. Al termine della cerimonia, un lungo applauso ha accolto il feretro davanti alla chiesa, mentre i presenti hanno lasciato volare in aria centinaia di palloncini bianchi e lanterne luminose. Poi il ricordo del migliore amico: “Gia mi manchi sorellina, mi mancano i tuoi occhioni. Illuminaci con il tuo sorriso”.


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In memoria di

Pescara, una mattonella in piazza Salotto per Jennifer Sterlecchini (Abruzzo City Rumors – 23 giugno 2017)
Una mattonella è stata deposta oggi pomeriggio in piazza Salotto per commemorare Jennifer Sterlecchini, la giovane uccisa dall’ex fidanzato in un appartamento di via Acqua Torbida Abbiamo lo scorso dicembre.“Una mattonella che non è solo un ricordo di Jennifer Sterlecchini”, commmenta il sindaco Marco Alessandrini, che l’ha inaugurata insieme alla madre e al fratello della ragazza, “ma una vera e propria presa di posizione contro il femminicidio e la violenza di genere. Lo facciamo oggi a poche ore dall’ultimo omicidio che ha toccato l’Abruzzo e che ha visto la fine di una donna che aveva più volte denunciato il suo persecutore. Non deve accadere più”.
La mattonella, riportante la frase “Io la luce del sole sul grano dorato”, parole che la stessa ragazza lasciò sulla tomba del padre suicida, è stata installata all’incrocio tra la piazza e l’inizio di corso Umberto, all’ombra delle magnolie. “Poco tempo fa nel Parco Calipari”, ha aggiunto il sindaco, “è stata inaugurata una panchina rossa, anch’essa in ricordo di Jennifer, ma quale simbolo dell’impegno che vogliamo rappresentare a livello umano, ma soprattutto istituzionale di fronte a tutta la nostra comunità perché quello che è successo a lei non si ripeta. La morte di Jennifer ha toccato tutti, non è un dolore solo per la famiglia, ma una perdita per la comunità pescarese, per tutti noi che abbiamo diritto di vivere i nostri sentimenti con la massima libertà, senza dover temere di morire se una storia finisce. Alla luce di questa consapevolezza ho chiesto all’Avvocatura comunale di aprire una strada affinché il Comune possa costituirsi parte civile nel processo per la morte di Jennifer. Non si tratta di un atto dovuto, ma di un atto voluto perché il fronte della prevenzione e di questi omicidi si allarghi e perché quello dell’intervento diventi uno strumento di tutela nei confronti di chi ha il coraggio di denunciare”.

Stadio Pescara, striscione per Jennifer (Ansa – 8 ottobre 2017)
Oggi all’Adriatico raccolta firme per modifica rito abbreviato
Esposto dai tifosi del Pescara in curva nord, in occasione della gara con il Cittadella  uno striscione su cui è scritto: “Giustizia per Jennifer”. La raccolta firme, dalle 11 alle 17 di oggi 8 ottobre, è per modificare la norma relativa al giudizio abbreviato, prevedendo l’esclusione dal rito di delitti particolarmente gravi e cruenti, tra cui l’omicidio.
Jennifer Sterlecchini, 26 anni, fu uccisa a coltellate dall’ex fidanzato lo scorso 2 dicembre a Pescara. L’iniziativa è nata proprio dalla volontà dell’ Associazione “Noi per la famiglia” e il Pescara Calcio, con il patrocinio della Commissione Pari Oporrunità della Regione Abruzzo e della “Protezione Civile Val Pescara”, schierati al fianco e a supporto di Fabiola Bacci e Jonathan Sterlecchini, madre e fratello di Jennifer Sterlecchini.

“Giustizia per Jennifer”: anche l’Adriatico promuove la petizione contro gli sconti di pena (Il Pescara – 8 ottobre 2017)
Oggi allo Stadio Adriatico di Pescara, in occasione della gara con il Cittadella, è stata effettuata una raccolta firme per chiedere la modifica del rito abbreviato. E in curva nord i tifosi hanno esposto uno striscione per ricordare Jennifer Sterlecchini
Palloncini bianchi e azzurri si sono librati nel cielo questa mattina allo stadio Adriatico durante l’intervallo della partita tra il Pescara e il Cittadella. Contemporaneamente veniva esposto dai tifosi del Delfino, in curva nord, uno striscione su cui era scritto: “Giustizia per Jennifer“. Tutto questo per promuovere una raccolta firme in memoria di Jennifer Sterlecchini, la 26enne uccisa a coltellate dall’ex fidanzato lo scorso 2 dicembre a Pescara.
L’iniziativa è nata proprio dalla volontà dell’Associazione “Noi per la famiglia” e il Pescara Calcio, con il patrocinio della Commissione Pari Oporrunità della Regione Abruzzo e della “Protezione Civile Val Pescara”, schierati al fianco e a supporto di Fabiola Bacci e Jonathan Sterlecchini, madre e fratello di Jennifer. Dalle 11 alle 17 di oggi (8 ottobre) è stata effettuata nei pressi dello stadio una petizione per chiedere di modificare la norma relativa al giudizio abbreviato, prevedendo l’esclusione dal rito di delitti particolarmente gravi e cruenti, tra cui l’omicidio. La petizione, che è stata firmata anche dal tecnico Zdenek Zeman prima della gara, era stata lanciata già a fine agosto a San Giovanni Teatino in occasione del concerto di Dodi Battaglia: il chitarrista dei Pooh, infatti, ha scelto di supportare la causa dopo aver incontrato Fabiola Bacci a giugno, quando si era esibito a Pescara Colli per la festa della Madonna dei 7 Dolori.

Pattinaggio Artistico a Rotelle​, torna il Memorial Jennifer Sterlecchini (Il Pescara – 23 ottobre 2018)
Al via il II Trofeo Nazionale di Pattinaggio Artistico a Rotelle “Memorial Jennifer Sterlecchini”, che si svolgerà a Pescara nel pattinodromo dei Gesuiti. La manifestazione è in programma dal 26 al 28 ottobre e sarà anche l’occasione per sostenere i famigliari di Jennifer nella raccolta firme contro il rito abbreviato, per fare in modo che gli assassini non beneficino più di sconti di pena. 160 le atlete partecipanti, tra bambine di 4 anni e atleti evoluti. L’anno scorso la manifestazione era a carattere interregionale, mentre quest’anno avra’ carattere nazionale: dal 2019 il Memorial verrà inserito nel calendario federale con una apposita data.

 

 

Jennifer Sterlecchini, uccisa dall’ex a coltellate: “Per lei non ci sarà mai giustizia” (il Giornale – 3 ottobre 2020)
Jennifer Sterlecchini venne uccisa nel 2016 dal suo ex ragazzo, che la colpì con 17 coltellate. La mamma della vittima: “Non ci sarà mai giustizia, perché Jennifer non c’è più”
“Jennifer era una ragazza solare, che sorrideva sempre e chiunque l’abbia mai incontrata ricorda la sua risata”. Ma ora, nessuno può più sentire quella risata.
 Jennifer Sterlecchini è morta a 26 anni il 2 dicembre del 2016, uccisa con 17 coltellate dallo stesso uomo che diceva di amarla.
“Ho sentito le urla di Jennifer” Quel 2 dicembre, Jennifer era tornata nella casa di Pescarain cui aveva convissuto con Davide Troilo, che per tre anni era stato il suo ragazzo. Quel giorno, la 26enne avrebbe dovuto ritirare i suoi effetti personali, dopo la rottura della loro relazione. “Si era lasciata da 4 giorni con il suo assassino – racconta la mamma, Fabiola Bacci, al Giornale.it Lui la chiamò per andare a riprendersi le ultime cose, Siamo andati io, lei e una sua amica. Lui all’inizio era tranquillo, ci ha aiutato a portare fuori la lavatrice, Jennifer era serena”. Poi è stato un attimo: “Mi ha detto di andare a prendere la macchina e lui ha chiuso la porta, quando sono tornata ho sentito solo le urla di mia figlia. E poi è successo quello che è successo”.
Davide Troilo, 32 anni, prese un coltello e sferrò alla ragazza 17 colpi. Quando finalmente un vicino di casa, richiamato dalle urla della madre di Jennifer, riuscì a entrare nell’appartamento, si trovò davanti il corpo della ragazza, steso al fianco di quello di Troilo, anche lui ferito. Il 32enne venne trasportato in ospedale, dove rimase ricoverato per ferite non gravi. Secondo il racconto dell’uomo, i due si sarebbero spinti reciprocamente durante un litigio, che sarebbe iniziato per decidere chi dovesse tenere un tablet e, una volta finiti a terra, Jennifer si sarebbe ferita al collo con un coltello, esasperata dalla situazione e successivamente emulata dall’ex fidanzato che, per difendersi, l’avrebbe colpita a sua volta. Una versione, quella sostenuta da Davide Troilo, che fin dall’inizio non aveva convinto gli inquirenti e alla quale nemmeno i giudici hanno creduto. “Non c’è stata nessuna litigata – ha precisato la mamma di Jennifer – non ho mai sentito la voce dell’assassino, ma solo le urla disperate di mia figlia”.
La vicenda aveva lasciato sconvolti famigliari e amici, ma anche tutta la comunità di Pescara, dove Troilo era conosciuto come una persona tranquilla, padre di un bambino avuto da una precedente relazione. Lui e Jennifer erano stati fidanzati per tre anni e insieme avevano dovuto affrontare eventi drammatici e difficoltà lavorative, che avevano minato la serenità della coppia. Ma prima di quel 2 dicembre 2016, Davide non aveva mai manifestato alcun comportamento violento: “Non c’era mai stato nessun episodio di violenza – racconta la mamma della ragazza – Mai niente. È questa la cosa assurda”.