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Assunta (Tina) Sicignano, 43 anni, barista, mamma. Uccisa a coltellate dall’ex marito

Vigevano (Pavia), 8 Marzo 2014


Titoli & Articoli

Pavia, barista uccide la moglie e si costituisce. Un femminicidio nel giorno della donna (Sì24 – 8 marzo 2014)
C’è la gelosia dietro l’omicidio di Assunta Cignano, 43 anni, uccisa a coltellate in pieno giorno dal convivente dietro al bancone del bar “Psyco cafè” di Vigevano, in provincia di Pavia, che gestivano insieme. È stato lo stesso convivente, Francesco Albano, 71 anni, a dichiararlo ai carabinieri di Vigevano, ai quali si è consegnato subito dopo l’omicidio. Secondo la dichiarazione resa da Albano, l’uomo accusava la convivente di avere un’altra relazione. La coppia, che conviveva da anni, aveva due figlie di 19 e 16 anni. È stata la figlia maggiore a dare l’allarme, intorno alle 12 di oggi, quando ha visto che la madre non rispondeva al telefono. Il titolare di un negozio vicino le ha detto che il padre aveva chiuso la saracinesca. L’uomo era andato a costituirsi: “Ho fatto una sciocchezza, lei aveva un altro”, ha detto ai carabinieri. In passato la coppia era stata vista litigare animatamente più volte. Stavolta a far scattare era stata la decisione di Tina, così chiamavano la vittima, di trasferirsi a casa del nuovo compagno, una guardia giurata. Albano, convinto che l’uomo si trovasse nel locale con la moglie, è entrato per affrontarlo ma sarebbe nata una discussione con lei poi sfociata in tragedia.


Vigevano, la compagna lo lascia per un altro e lui la uccide a coltellate nel bar che gestivano (la Repubblica – 8 marzo 2014)
L’uomo ha colpito la vittima con due coltellate in pieno giorno dietro al bancone del loro locale. Subito dopo il delitto è andato verso la caserma per costituirsi. La coppia aveva due figlie di 19 e 16 anni
Un nuovo caso di femminicidio sconvolge il Pavese nel giorno della Festa della donna. Francesco Albano ha ucciso la compagna di una vita, Assunta Sicignano, che lo aveva lasciato e da qualche giorno si era trasferita con le due figlie di 19 e 16 anni a casa di un’amica. I due si incontravano ormai solo al bar Psyco Cafè, che gestivano insieme a Vigevano, il luogo del delitto. Settantuno anni lui, 43 lei, ormai avevano rapporti a dir poco tesi. Quando vicino al locale Albano ha visto l’auto del 38enne che l’aveva sostituito nel cuore di Assunta, non ci ha più visto. E’ entrato nel bar e anche se l’uomo più giovane non c’era, o forse proprio perchè lei era sola, l’ha accoltellata più volte dietro al bancone. Poi ha attaccato un cartello con scritto a penna ‘Torno subito’.
Ha sistemato due sedie coperte da una tovaglia in modo che non si riuscisse a vedere l’interno. E’ uscito col pantalone strappato e macchiato di sangue ed è salito in macchina. I carabinieri lo hanno fermato quando era vicino alla caserma, dove probabilmente stava andando per costituirsi, avvisati dai commercianti della zona. “Assunta aveva deciso di fare un’altra vita – ha spiegato un’amica che lavora nell’ufficio a fianco – e lui non lo accettava”. Assunta, Tina per gli amici, era socievole ma al bar – che gestivano dallo scorso ottobre – le cose non erano semplici. Qualcuna delle persone rimaste a fare capannello in corso Cavour, davanti al bar dove i carabinieri hanno fatto tutti i rilievi, ha raccontato di scatti di ira, di tazzine lanciate da Francesco. Qualcuno ha detto di aver evitato il locale quando a servire c’era solo lui. Le figlie erano preoccupate. Tanto da chiamare Marina per chiederle di controllare se tutto andava bene. Alla notizia di quanto successo si sono sentite male e sono state portate in ospedale. Nessuno pare aver sentito le urla di Assunta. Dalla Croce rossa – che ha la sede a pochi metri – gli operatori sono usciti quando li ha allertati la centrale del 118. Ma non c’era assolutamente nulla da fare per lei.


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