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Alessandra Iacullo, 30 anni, baby sitter. Uccisa con 22 coltellate dall’ex che la lascia morire dissanguata in strada

Dragona (Roma), 2 Maggio 2013

alessandra iaculloAlessandra era una ragazza fragile, in cerca di affetto. Mario un cinquantenne senza un lavoro fisso con due omicidi alle spalle. Lei è una ragazza problematica e litigiosa -, che litiga con il datore di lavoro. I suoi problemi sono determinati da una serie di vicissitudini familiari. Dopo la morte del padre, con il quale viveva da quando i genitori si erano separati, ha ancora più bisogno di affetto. È legata sentimentalmente a Marisa, una donna sposata di 30 anni più grande, e non sa darsi pace del fatto che Marisa abbia voluto troncare”. Ma soprattutto Alessandra ha offeso Mario davanti agli amici del bar, lo ha provocato e lui ha commesso un delitto d’impeto preparandosi prima un alibi di 150 euro.

 

Mario Broccolo-3Mario Broccolo, 50 anni, pittore senza lavoro fisso, pluripregiudicato per due omicidi e per molestie. Di natura iraconda e violenta, gli anni trascorsi in carcere per scontare una precedente condanna per omicidio, ne hanno forgiato un carattere aggressivo, problematico e glaciale. Con Alessandra era rinato, ma la favola è finita quando l’ha uccisa con 22 coltellate.


Titoli & Articoli

Libero Quotidiano
Cellulare e internet sotto la lente – Delitto di Ostia, spunta la pista lesbo
Gli investigatori stanno concentrando l’attenzione su una presunta relazione con una sessantenne. Ma l’omicida potrebbe essere anche un uomo geloso. Il rapporto con una donna e i contatti telefonici avuti da Alessandra Iacullo poco prima di morire. Sono questi gli elementi su cui si stanno concentrando gli investigatori in queste ore per riuscire a dare un volto all’assassino della trentenne uccisa a coltellate in via Riserva del Pantano a Dragona, vicino Ostia. Un assassino che la ragazza probabilmente conosceva. Gli investigatori, oltre a ricostruire la rete di rapporti della giovane, stanno esaminando i tabulati telefonici e gli sms inviati dai suoi due cellulari per ricostruire gli ultimi contatti. Per l’omicidio della giovane il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pubblico ministero Paola Filippi procedono per il reato di omicidio volontario contro ignoti. L’ipotesi è comunque quella di un litigio, forse tra le due, alla base dell’omicidio. Ma non è escluso anche che l’assassino possa essere un uomo, infastidito o ingelosito dal rapporto delle due donne. Resta fondamentale l’esame del traffico telefonico dei due telefonini della vittima, chi ha incontrato Alessandra, per ucciderla, con ogni probabilità l’aveva contattata al telefono. E’ stata anche interrogata, ma non risulta al momento coinvolta nelle indagini, la sessantenne conosciuta su facebook, con cui Alessandra Iacullo avrebbe avuto una relazione (ricostruita con alcuni affettuosi sms e messaggi su Fb). Con lei ed il marito aveva spesso fatto dei viaggi, a spese della coppia. Avrebbe un alibi di ferro anche un uomo, più grande di lei, con cui aveva avuto in passato una relazione. L’ipotesi che la colpevole possa essere una donna, si legge sul Messaggero, viene suffragata anche dall’esito dell’autopsia, eseguita dall’Istituto di medicina legale di Tor Vergata: sembra che i tagli trovati sul corpo di Alessandra siano opera di una mano femminile. La giovane è stata colpita al collo, alle labbra, alle guance, alle braccia. E sotto le unghie c’erano dei frammenti di pelle, che potrebbero aiutare a rintracciare l’autore, o l’autrice, delle coltellate, che hanno provocato la morte per dissanguamento

Il Messaggero
Omicidio Iacullo, gip: Alessandra uccisa perché umiliò Broccolo davanti a tutti
Mario Broccolo cercò di precostituirsi un alibi. Secondo la procura, il pittore di Ostia finito in carcere per il delitto di Dragona, pochi minuti dopo aver ucciso Alessandra Iacullo con venti coltellate, sarebbe tornato al bar dove aveva incontrato la ragazza e ordinò una grappa, mentre il titolare stava già per abbassare la serranda. Ma non è ancora chiaro, però, se sia arrivato con vestiti puliti o con quelli indossati alle 21.10, poco dopo aver avuto nel locale un battibecco con lei.
PROVOCAZIONE Quella sera, era il 2 maggio scorso, Alessandra lo aveva provocato davanti ai molti avventori del locale quasi umiliandolo: «Sei bravo tu a stare con gli amici e a non calcolarmi mentre io ho un problema. Che uomo sei? Mi hanno licenziata e non mi vogliono dare la liquidazione». Uno sfogo che le sarebbe costato la vita. Il gip Simonetta D’Alessandro ha motivato l’ordinanza con cui sabato mattina ha convalidato l’arresto del pittore sostenendo proprio che Broccolo si sarebbe macchiato di un delitto d’impeto, non per motivi di gelosia, ma perché la vittima poco prima l’aveva mortificato e sminuito in presenza di altri.
Il difensore di Broccolo, l’avvocato Gianluca Anastasio, però, punta al riesame per chiedere l’annullamento dell’arresto. «Ci sono troppe cose non chiare – ha spiegato – Si sostiene che Broccolo abbia ucciso la ragazza per poi tornare subito al bar. E come avrebbe potuto in pochi minuti e a piedi? Si può poi fare un massacro del genere e tornare immacolati in un locale? Come si può commettere un delitto d’impeto e poi organizzare all’istante un alibi?» Per gli investigatori della Squadra Mobile di Renato Cortese, che hanno concentrato le loro attenzioni sul pittore perché aveva mentito sui telefonini usati quella sera, Mario Broccolo avrebbe usato un cellulare con una Sim intestata a un bengalese proprio per non farsi identificare. «E’ stata la vittima a chiamare più volte il numero di tal Mariuccio identificato dalla procura per Broccolo – ha precisato il legale – Ma di solito è l’assassino che cerca la vittima».

Il Fatto Quotidiano
Femminicidio Alessandra Iacullo, fermato 50enne. Confessa: “L’ho uccisa io” La donna era stata trovata la sera del 2 maggio scorso accasciata sul suo motorino. A ucciderla, le coltellate alla gola. Mario Broccolo è crollato durante l’interrogatorio. Da ambienti investigativi emerge che l’uomo era stato condannato a 18 anni per un omicidio volontario commesso nel 1990 e aveva subito anche un’altra condanna per omicidio colposo. I due avevano avuto una relazione sentimentale. “L’ho uccisa io“. Con queste parole, Mario Broccolo, 50 anni, ha confessato l‘omicidio di Alessandra Iacullo, la ragazza di 30 anni uccisa a coltellate la sera del 2 maggio a Ostia. L’uomo è stato incastrato dai tabulati telefonici, che hanno messo in luce un violento litigio tra i due prima della morte della ragazza. Broccolo è crollato durante gli interrogatori e  ha ammesso di aver ucciso Alessandra colpendola con alcune coltellate alla gola. L’accusa per lui è di omicidio volontario. Intanto, dagli ambienti investigativi, emergono alcuni particolari della vicenda giudiziaria di Broccolo. L’uomo era stato condannato a 18 anni per un omicidio volontario commesso nel 1990 e aveva subito anche un’altra condanna  per omicidio colposo. L’ammissione di Broccolo, specificano però i carabinieri, non ha ancora valore di prova e tecnicamente non si può parlare di confessione. Gli inquirenti ribadiscono che: “Si è dato seguito al provvedimento di fermo disposto dall’autorità giudiziaria. Ogni altro elemento sarà posto all’attenzione del giudice delle indagini preliminari nell’interrogatorio di convalida e garanzia che potrebbe avvenire già domani nel carcere di Regina Coeli, dove l’uomo è stato trasferito”. Secondo le indagini l’uomo ha anche precedenti per molestie. Disoccupato con lavori saltuari, si dedicava alla pittura. Gli inquirenti hanno accertato che Broccolo, che era malvisto dai parenti della vittima perché violento, avrebbe voluto riallacciare con la ragazza la storia terminata qualche tempo fa. Non accettava quella fine, Broccolo. E così, dopo una violenta lite, l’ avrebbe uccisa. Dalle indagini trapela una prima dinamica dell’omicidio:  l’uomo ha alla ragazza un  incontro in un bar della zona, poi i due si sono spostati sul luogo del delitto, in una zona poco frequentata. Alessandra era stata accoltellata in strada. Trovata nel sangue accasciata a fianco del suo scooter, era morta poco dopo il trasporto all’ospedale Grassi, lo stesso dove lavorava come infermiera Michela Fioretti, la donna uccisa dal marito a colpi di pistola il 18 aprile scorso dopo un inseguimento in macchina sul viadotto di Ostia.  Il corpo della ragazza, che aveva ferite su collo e braccia, è stato trovato in via riserva del Pantano, a Dragona. Secondo quanto è emerso nel corso delle indagini più recenti da parte della procura, l’uomo avrebbe aggredito e colpito la Iacullo dopo un violento contrasto. In un primo momento si era pensato a un incidente stradale, visto che addosso alla Iacullo fu trovato anche il suo scooter. Poi però si scoprì che era stata accoltellata. L’indagine è stata condotta da Pierfilippo Laviani e dalla pm Paola Filippi.

Blitz Quotidiano
Mario Broccolo, il gip: “Indifferenza assoluta alla morte di Alessandra Iacullo”. Il carattere di Mario Broccolo, l’uomo che ha confessato di aver ucciso la baby sitter di 30 anni Alessandra Iacullo in via Riserva del Pantano, nel quartiere di Dragona a Roma, viene descritto dall’ordinanza del gip Simonetta D’Alessandro in maniera molto severa. Broccolo, secondo il gip ha commesso un delitto “senza movente, d’impeto, estemporaneo, gratuito, senza logica”. Nonostante l’arresto, Broccolo ha dimostrato una “indifferenza assoluta alla sorte della vittima”. Il pittore, sempre secondo il giudice ha una “natura iraconda e violenta”. Gli anni trascorsi in carcere per scontare una precedente condanna per omicidio, ne “hanno forgiato un carattere aggressivo, problematico e glaciale”. Alessandra Iacullo è stata uccisa a coltellate la sera del 2 maggio. Il giudice, sabato 11 maggio ha interrogato il pittore di 50 anni rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. Broccolo si è avvalso della facoltà di non rispondere e al termine D’Alessandro ha convalidato il fermo ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio. Nel provvedimento il gip sottolinea che “Mario Broccolo, nell’immediatezza dei fatti, ha reso dichiarazioni finalizzate a crearsi un alibi e ha mentito riguardo ad una serie di circostanze fondamentali”. Oltre ad aver mentito, il pittore  avrebbe potuto fuggire. Il giudice D’Alessandro, nell’ordinanza di 12 pagine scrive infatti che il pittore, dopo aver scontato la condanna precedente avrebbe “intrapreso un’attività di spaccio di cocaina, ciò che gli consentiva il contatto con la ragazza, e senz’altro una disponibilità economica più che bastevole per consentirgli la fuga”. L’ordinanza ricostruisce le ultime ore di vita della baby sitter, che era stata licenziata ed era furibonda perché non le avevano pagato la liquidazione. Alessandra Iacullo ha chiamato Broccolo e gli aveva dato appuntamento al bar vicino casa. Come ricostruito dalla squadra mobile, Alessandra offende Broccolo davanti ad altri clienti del locale: “Sei solo bravo a bere con i tuoi amici”. La frase, secondo quanto raccontato dagli inquirenti, è sufficiente a far scattare l’ira violenta di Broccolo “che ha già ucciso per futili motivi”. E’ a questo punto infatti che Broccolo colpisce “con ira incontenibile: oltre venti coltellate sul viso e sulle braccia”. Il gip, nella stessa ordinanza, delinea anche il carattere e la vita piena di ostacoli della vittima: “Alessandra è una ragazza ‘problematica’ e litigiosa -, che litiga con il datore di lavoro. I suoi problemi sono determinati da una serie di vicissitudini familiari. Dopo la morte del padre, con il quale viveva da quando i genitori si erano separati, ha ancora più bisogno di affetto. È legata sentimentalmente a Marisa, una donna sposata di 30 anni più grande, e non sa darsi pace del fatto che Marisa abbia voluto troncare”. Il giudice aggiunge che “nel frattempo si è legata a Broccolo, con il quale ha interrotto però la relazione. Lo stato di affannosa ricerca di aiuto di Alessandra e del senso di solitudine emerge con chiarezza dalle numerose e continue telefonate effettuate quella sera” .

Corriere della Sera
Uccise per 150 euro la ex. Broccolo condannato a 25 anni. Non voleva restituirle i soldi che lei gli aveva prestato, solo 150 euro. Per questo motivo – secondo la procura – Mario Broccolo uccise con ventidue coltellate la ex fidanzata Alessandra Iacullo il 3 maggio del 2013 a Dragona. Una ricostruzione che ha convinto la Corte d’Assise a condannare a 25 anni di reclusione il 54enne con l’amore per pittura.
Il delitto del 1990. L’uomo in passato aveva già commesso un altro omicidio, sempre per ragioni economiche. Era il 1990 quando Broccolo uccise Fabrizio Puglielli al termine di una lite per un debito di 5 milioni. Un delitto per il quale Broccolo fu condannato a 18 anni di carcere. Una volta tornato libero l’uomo si era rifatto una vita e la protagonista della sua rinascita era stata proprio la Iacullo, una trentenne che lavorava come baby sitter.
La morte di Alessandra
La favola però fini due anni fa quando Broccolo uccise Alessandra con 22 coltellate sferrati al culmine di una lite che, secondo il pm, esplose per una somma prestata dalla donna a Broccolo, per niente intenzionato a restituirla come confermerebbero i messaggini scambiati tra i due ex amanti. La donna venne ritrovata immersa nel sangue in via della riserva del Pantano, a fianco del suo scooter e poi morì durante il trasporto in ospedale. In un primo momento si ipotizzò un incidente per via delle numerose ferite al collo e alle braccia. Poi emerse un altra amara verità, quella scritta oggi dalla Corte. Broccolo una volta fermato negò di essere il responsabile della morte di Alessandra. Versione sempre ribadita dall’uomo ma smentita dalla ricostruzione della procura, almeno secondo i giudici che hanno spazzato via ogni dubbio condannando Broccolo.


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